LA DIGA DELL'ALBIGNA
Il 24 ottobre del 1954 gli elettori di Zurigo approvarono un credito per la realizzazione di impianti idroelettrici in Val Bregaglia. Quel giorno le campane di tutte le chiese della valle grigionitaliana suonarono a festa. I lavori sembravano offrire nuove prospettive economiche a una regione periferica a rischio di spopolamento.
Il nucleo degli impianti voluti dall’azienda elettrica della città di Zurigo era costituito da un grande lago artificiale nella conca dell’Albigna, a 2100 metri di altitudine, con un invaso di oltre 70 milioni di m3. I lavori iniziarono nel 1955 e proseguirono fino al 1960. L’arrivo in Bregaglia di parecchie centinaia di operai, per lo più italiani, ebbe un grande impatto sulla vita della valle. Accanto al cantiere della diga sorse un villaggio di baracche dove, per tutta la durata della costruzione, tra maggio e dicembre, alloggiarono tra i 400 e i 500 lavoratori.
A sessant’anni dall’inizio dei lavori Paola Beltrame e Andrea Tognina hanno rintracciato i protagonisti di quell’esperienza e hanno chiesto loro di raccontare il lavoro e la vita quotidiana nel cantiere.